A Palazzo Ducale l’evento di lancio del progetto internazionale che punta a valorizzare la castagna attraverso itinerari naturali e culturali sostenibili. Capofila è la Provincia di Lucca che attiverà una convenzione con l’Unione Comuni Garfagnana per gestire azioni di promozione del territorio e degli itinerari della castagna
GARFAGNANA – Una cooperazione transfrontaliera che mira allo sviluppo di un turismo emergente e sostenibile attraverso la valorizzazione dei percorsi ambientali e del patrimonio culturale – materiale e immateriale – legati alla castanicoltura.
È stato presentato venerdì mattina (24 maggio 2024), presso la Sala Accademia di Palazzo Ducale, il progetto internazionale “Castour” – finanziato con il I Avviso del Programma Italia-Francia Marittimo 2021-2027 – che vede la Provincia di Lucca capofila e sei partner: Università di Siena, Istituto di Linguistica Computazionale del CNR di Genova, Comune di Belvì (NU), Collettività Territoriale della Corsica, Ente Parco Regionale Naturale dell’Antola e Dipartimento del VAR.
Al progetto prenderà parte anche l’Unione Comuni Garfagnana in qualità di soggetto sub-partner. A tal proposito la Provincia di Lucca attiverà una convenzione con l’Ente per gestire azioni di valorizzazione e promozione del territorio e degli itinerari della castagna.
“Ancora una volta – dichiara il Presidente dell’Unione Comuni Garfagnana Andrea Tagliasacchi – l’Ente è in prima fila per la valorizzazione delle risorse territoriali. Volentieri accogliamo la sfida di tutelare e promuovere il patrimonio naturale e culturale legato alla castagna in chiave innovativa ed inclusiva. La cooperazione transnazionale contribuisce a sviluppare approcci condivisi per la gestione sostenibile dei castagni e permette di confrontarsi con contesti diversi per un costruttivo scambio di buone pratiche”.
Durante l’evento di lancio del progetto si è parlato di come sviluppare strategie sostenibili e inclusive in grado di tutelare e valorizzare tradizioni e identità locali in un mercato sempre più globale. Attraverso la testimonianza di esperienze territoriali e pratiche di scambio, si è rafforzata quindi la consapevolezza dell’importanza di fare rete. Partendo da quelli che sono le attuali politiche di finanziamento e i supporti economici messi a disposizione dalle Istituzioni, è stato infine possibile misurare i punti di forza del territorio e il contributo fondamentale che il mondo accademico può dare nel valorizzare la filiera e i percorsi della castagna.
La Garfagnana, in questo contesto, si inserisce come una terra con una grande vocazione storica legata, in particolare, al prodotto trasformato. Il patrimonio locale della castagna si fonda sulla produzione di una farina di neccio DOP della Garfagnana, sulla coltivazione di tanto castagneto da frutto e sulla presenza di ben 12 mulini a pietra funzionanti che attirano la curiosità e l’interesse non solo di studenti, ma anche di turisti da tutto il mondo. A questo si aggiungono le varie attività promosse dalle strutture ristorative e ricettive che, da tempo ormai, organizzano incontri e visite in pullman legate alla storia, alla cultura e alle tradizioni – ma anche alla raccolta – delle castagne sul territorio.
L’Unione Comuni Garfagnana è inoltre gestore di un vivaio, il Centro “La Piana” di Camporgiano, che al suo interno ospita una Banca Regionale del Germoplasma dove si recupera e si conserva il germoplasma castanicolo. In collaborazione con l’Associazione Nazionale “Città del Castagno”, l’Associazione Castanicoltori della Garfagnana e l’Università di Firenze, si promuovono poi delle giornate divulgative all’interno del centro vivaistico consistenti in lezioni teoriche e pratiche, in presenza di esperti, sulla potatura e l’innesto del castagno.
Ivo Poli, Presidente dell’Associazione Nazionale “Città del Castagno” e Vice-Presidente dell’Associazione Castanicoltori della Garfagnana, ricorda infine l’impegno profuso nel contrasto del cinipide galligeno del castagno attraverso un laboratorio che ha portato anche all’innesto di antiche varietà autoctone della Toscana.