L’Arcivescovo di Lucca Mons. Paolo Giulietti ha fatto visita ai sindaci, presso la sede dell’Unione Comuni Garfagnana, per un confronto sul tema della comunità cristiana nei piccoli paesi di montagna e un focus sulle sfide future che attendono il mondo della chiesa
CASTELNUOVO DI GARFAGNANA – Umanità, dialogo, aggregazione. Queste le tre parole chiave emerse dall’incontro con l’Arcivescovo di Lucca, Mons. Paolo Giulietti, in visita martedì 6 febbraio ai sindaci presso la sede dell’Unione Comuni Garfagnana.
L’Arcivescovo ha posto al centro della riflessione il tema della riorganizzazione delle parrocchie nelle aree interne. Come possono essere annunciate, vissute e servite le componenti essenziali della comunità cristiana nei piccoli centri? A questo interrogativo si è cercato di rispondere al tavolo con gli amministratori della Garfagnana e i riferenti locali Mons. Angelo Pioli, Abate di Castelnuovo di Garfagnana, Don Giovanni Grassi, parroco di Pieve Fosciana, e Don Francesco Petrillo, parroco di Diecimo.
Mons. Giulietti ha, prima di tutto, tracciato un quadro dell’attuale situazione nelle aree decentrate dove insistono alcune problematiche contingenti (dall’impoverimento demografico all’innalzamento dell’età media) alle quali è necessario fornire una risposta anche in ambito ecclesiastico. L’Arcivescovo ha parlato della necessità di immaginare nuovi modelli pastorali per i piccoli centri per riavvicinare i giovani alla chiesa ed andare incontro agli anziani con servizi di prossimità.
Alla prossimità, ha fatto seguito poi l’altra coordinata pastorale, quella della concentrazione, che potrebbe contribuire a risolvere la complessità e la dispersione riunendo le persone in tempi e spazi centralizzati con l’obiettivo di disporre di numeri e risorse sufficienti a garantire la qualità e la varietà della proposta pastorale.
Nell’incontro sono stati affrontati anche i temi dell’integrazione e della socialità soprattutto tra i giovani. Il valore delle tradizioni, come momenti di coesione per la comunità, il peso specifico del volontariato e dell’associazionismo, anche in aiuto alla chiesa, e infine il principio di accoglienza che, nella gestione del fenomeno migratorio, ha bisogno di una progettualità.
I sindaci hanno esposto le problematiche locali per contribuire a tracciare un quadro conoscitivo approfondito nell’ottica di cercare di condivisione e concertazione sia sulle politiche sociali che sulla conservazione e valorizzazione dell’importante patrimonio di cui dispone la chiesa.
“Il rapporto con la chiesa – ha dichiarato il presidente dell’Unione Comuni Garfagnana Andrea Tagliasacchi – è quotidianamente vivo nella nostra realtà. Fa parte della sua storia politica, amministrativa e culturale. Oggi dobbiamo consolidare questo rapporto per una visione di futuro che tenga presente il cambiamento di paradigma che, dopo l’esperienza del Covid e la crisi climatica, vede le aree interne riacquisire una loro centralità con opportunità di sviluppo nuove e prospettive interessanti per i nostri giovani”.