L’Unione Comuni Garfagnana partecipa alle attività di soccorso alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto – Il Responsabile dell’Ufficio di Protezione Civile traccia un bilancio dell’esperienza.

Agosto 3, 2012

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L’Unione subentrata alla Comunità Montana Garfagnana, vanta una lunga esperienza di gestione del Centro Intercomunale di Protezione Civile per l’intera Garfagnana. Una struttura all’avanguardia concentrata in un’unica area, in posizione strategica e ben servita dalle vie di comunicazione in cui si integrano Forze di Polizia, Vigili del fuoco e Struttura operativa dell’Unione, con uomini e mezzi operativi 24 h su 24.

Presso il Centro è localizzato un eliporto attrezzato per l’atterraggio e il decollo anche in notturna.

L’organizzazione si avvale di un gruppo tecnico – operativo che può risponde in tempo reale sia a interventi di lieve entità che, attraverso il Piano Intercomunale di Protezione Civile, a gravi emergenze – siano esse dovute a eventi sismici, di natura alluvionale o criticità dovute alla fragilità del territorio.

Con questo bagaglio di esperienza il Responsabile dell’U.O. di Protezione Civile ed esperto Disaster Manager – Mauro Giannotti – ha portato la propria professionalità e competenza a servizio delle popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna.

Al ritorno dell’esperienza di coordinamento del Campo della Regione Toscana di San Possidonio, zona epicentrale, il Responsabile del Centro Intercomunale di Protezione Civile Garfagnana esprime la soddisfazione nell’aver portato alle popolazioni terremotate un contributo di solidarietà, mettendo a disposizione la propria esperienza.

Nel campo di San Possidonio  si sono succedute molte associazioni della Garfagnana, il Gruppo delle ANPAS, gli Autieri d’Italia e le Misericordie,  etc., dimostrando il forte senso di solidarietà della Valle. Anche molti tecnici  dei Comuni della Garfagnana, hanno dato il loro contributo verificando l’agibilità delle abitazioni o partecipando al coordinamento del campo.

Giannotti –  che ha operato in diverse situazioni di emergenza, evidenzia la complessità delle operazioni in una realtà di campo multietnica, molti dei senza tetto sono immigrati dal nord Africa, dalla Cina e da Paesi  della fascia nord Sahariana e sottolinea la voglia di ripresa della popolazione, di ricostruire bene e in tempi veloci, di recuperare il patrimonio artistico e il pieno regime delle attività produttive, pesantemente colpite dal sisma.

Conclude – Giannotti – sottolineando la positiva accoglienza e l’operosità del popolo emiliano colto di sorpresa da questo evento inaspettato ma determinato a far tesoro dell’esperienza attuando nuove metodologie di costruzione e attivandosi per una rapida ripresa dei processi produttivi. Quanto sopra, deve far riflettere anche per la nostra area che ben conosce il rischio sismico.

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